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Aggregato del Forno

LUOGO:

Italia –  Bominaco frazione di Caporciano (AQ)

COMMITTENTE:

Consorzio del Forno

PRESTAZIONE PROFESSIONALE:

Progetto Definitivo ed esecutivo, Direzione Lavori, CSP

DATA DI COMPLETAMENTO:

Dicembre 2018

SUPERFICIE DI PROGETTO:

mq 2437

VOLUME:

Mc 6136

COSTO:

€ 2’167’223,19

Anticamente il comparto urbano nasceva dalla somma di singole unità immobiliari con tipologia in linea terra-tetto, destinato alle famiglie di contadini che coltivavano le terre del vicino Monastero Benedettino e/o della piccola nobiltà terriera che si attestava in quella zona. Gli immobili erano localizzati in una zona sub-urbana del centro agricolo di Bominaco e solo nel Settecento vengono in parte trasformati in residenza signorile della famiglia Rosati, che in un primo momento si è attestata nella parte centrale dell’aggregato, che in seguito all’escalation sociale della famiglia amplia i primitivi spazi sottraendo ambienti alle residenze dei coloni con la costruzione del salone del primo piano e forse solo successivamente riplasma la parte nord dell’edificio dedicata agli ospiti. L’edificio raccoglie al suo interno le caratteristiche della villa-masseria per la gestione delle proprietà agricole limitrofe.

L’immobile a forma di “L” tozza presenta nella zona sud il massimo dislivello di cinque piani fuori terra che diventano quattro sul fronte interno all’aia. Nella zona in testata di via della Madonnella, nel novecento, un nuovo corpo, oggi evidenziato nell’avancorpo della terrazza, chiude probabilmente uno spazio urbano-privato dando all’immobile l’aspetto attuale. Tra la fine dell’Ottocento e nel corso del Novecento l’edificio è stato nuovamente frazionato fra i vari eredi ed i nuovi proprietari.

Oggi l’edificio si presenta come un unico isolato fatto di diverse unità abitative che si compenetrano, il diverso stato di conservazione e le diverse tipologie di intervento che si sono susseguite nel tempo hanno favorito e aumentato i danni del sisma. L’isolato, nonostante nasca dalla somma di diverse unità immobiliari, costruite nel corso dei secoli a saturare l’intera area, è stato edificato in muratura mista con elementi di pietra locale sbozzata e malta, tecnica consolidata e comune nella zona aquilana, anche gli orizzontamenti seguono le tecniche locali che vedono l’utilizzo di volte a spessore nelle cantine e nei seminterrati, di volte in foglio nelle zone di “rappresentanza” dei piani superiori, e dalla semplice orditura lignea (composta da travi, travetti e tavolato) nelle zone di minore qualità. Nel Novecento molti solai lignei come strutture voltate, sono stati sostituiti con solai alla volterrana, in latero-cemento e in putrelle e tavelloni.

Specificatamente per quanto riguarda gli elementi di pregio, sono presenti imbotti in pietra nonché cornici perimetrali.

A seguito del Sisma del 2009 si è ritenuto opportuno procedere ad un miglioramento sismico della struttura, al rifacimento degli impianti idrici ed elettrici, al recupero e/o conservazione di elementi costruttivi e decorativi.

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